venerdì 3 agosto 2012

APPUNTI DEL PROGETTO "DEMOCRAZIA SINERGICA"


Elaborato: a Modena, Italia, dal 13/07/2011 al 23/07/2012 SINTESI.  (Versione 5.0  provvisoria)
Contatto: antonio.campo@email.it ; @demosinergia

ABSTRACT – PROGETTARE UNA DEMOCRAZIA SINERGICA


Le forme di democrazia sul pianeta hanno tanti esempi di strutture istituzionali tutte affette da forti carenze e deformazioni ormai diventate evidentemente insopportabili la cui soluzione non è da ricercarsi nella proposta politica quanto nella traduzione concreta dei principi di funzionamento delle istituzioni.
La prima impressione che si ha ad ascoltare gli esperti di ingegneria costituzionale lascia sconfortati. I più vedono la democrazia come una rappresentazione illusoria del’autogoverno del popolo, che un’oligarchia o un sistema di poliarchie, utilizza per legittimarsi ogni 5 anni alla popolazione votante. A volte alcuni frammenti di novità che aumenterebbero l’effettiva partecipazione del popolo ai processi decisionali dello stato, vengono girati tra le dita ma sembra non trovasi il modo convincente per inserirli funzionalmente nel puzzle istituzionale.

In questo scritto si propone e si progetta una nuova forma di democrazia.

Se si misura la democraticità di un regime nella quantità di controllo effettivo che la popolazione ha sulle classi dirigenti questa probabilmente è una delle forme di democrazia più avanzate mai sperimentate.
La soluzione proposta non è affatto semplice, anzi! Essa si avventura in un approccio culturale ed una costruzione d’ingegneria istituzionale molto lontana da quelle esistite e da quelle vigenti anche se i molti elementi utilizzati per la proposta sono storicamente comparsi, in modo isolato e slegato, in più occasioni.

La complessità risultante è tale che non possono essere facilmente sintetizzate in poche righe le differenze dai modelli esistenti anche perché molte di esse si basano su elementi relazionali.

Sempre più sentirete parlare di Democrazia Sinergica come una delle forme di democrazia tra le quali scegliere. Questa forma è caratterizzata dalla fusione inestricabile delle varie forme di democrazia rappresentata e di democrazia diretta, viene riprogettata la struttura della legge, vi è un utilizzo istituzionalizzato e massivo di internet che permette il controllo e la partecipazione informata ed in tempo reale di grandi masse di elettori politicamente interessati.

Vi sono alcuni punti rivoluzionari rispetto gli ordinamenti vigenti:

·         il primo è il concetto di “Rigenerazione Democratica” che consiste in una effettiva riproposizione annuale del rinnovo del mitico contratto sociale e del rinnovo della legislazione condizionante il potere politico fatta da un campione di comuni elettori estratti a sorte;

·         il secondo è il concetto di “Non Comprimibilità della Delega Politica” che consiste nel mantenimento assoluto della parità di voto di ogni elettore, in ogni passaggio rappresentativo, senza alcuna possibilità di annullamento della forza di delega;

·         il terzo è della “Rigenerazione della Delega Politica” che consiste nella frequente modifica del peso di delega di ogni rappresentante in carica da parte degli elettori;

·         il quarto concetto è lo spostamento consistente di parti dei processi decisionali della selezione della rappresentanza politica dal sistema elettivo “Democrazia Elettiva” al sistema ad estrazione statistica “Democrazia Statistica”

·         il quinto concetto è relativo al metodo d’individuazione della dirigenza amministrativa apicale passando da una scelta politica discrezionale “Mandato Fiduciario” ad un sorteggio tra un preselezionato numero di candidati “Selezione Sinergica”;

·         il sesto concetto è la “Potatura Legislativa” caratterizzata da una forte azione istituzionalizzata di manutenzione continua della coerenza delle leggi con la Legge Costituzionale e con le leggi sovra ordinate;

·         il settimo concetto è l’ “Organicità Legislativa” che consiste nell’inquadramento di tutta la legislazione in testi unici multilivello di soggetto legiferante la cui comprensibilità e la cui applicabilità diventa come un elemento d’intervento permanente di altri elementi istituzionali;

·         l’ottavo concetto è la modularità e scalarità del modello che può essere applicato dal livello comunale al livello statale arrivando agevolmente al livello continentale e quindi al livello planetario;

Vi sono decine di altre micro rivoluzioni possibili nel nuovo approccio che acquistano senso ed equilibrio solo nel nuovo contesto quindi lascio scoprire un pezzo alla volta tale novità culturale.

Questa proposta di Democrazia Sinergica parte da tre domande:

·         Chi regola la politica? – In democrazia sono i  politici eletti che si autoregolano e questo li pone in un conflitto d’interesse enorme che genera distorsioni sotto gli occhi di tutti. La soluzione proposta è il “Parlamento Regolatore”.  Un organo legislativo temporaneo è fatto da “elettori comuni” che è annualmente selezionato ad estrazione statistica, il cui compito principale consiste nel correggere o confermare le regole di funzionamento delle istituzioni e della politica. Tale istituto realizza la Rigenerazione Democratica per cui si rinnova effettivamente il contratto sociale che delega il potere dell’autodeterminazione dall’individuo alla società. A sostegno di tale idea vi sono alcune considerazioni:

o   è necessario distinguere chi stabilisce le regole del funzionamento della politica da chi svolge politica in modo professionale in quanto solo persone che non possono avvantaggiarsi direttamente delle regole prodotte possono essere sufficientemente equilibrate nel produrle essendo più condizionate dalla propria cultura e dalla volontà che siano regole efficaci per il bene complessivo che dalla possibilità di vantaggio personale;

o   risulta essere più rappresentativo un campione di popolazione selezionato con metodo statistico che un campione selezionato tramite votazioni;

o   permettere agli elettori, pur nella forma di una rappresentanza statisticamente formata, di corroborare le leggi fondamentali dello stato e del patto sociale rende estremamente coinvolgente e sentita la costituzione e la politica da ogni cittadino potenzialmente chiamato a confermarle o modificarne alcuni termini.

·         Vi è un controllo politico sufficiente degli elettori sugli eletti? - Il controllo è vistosamente carente e spesso si riduce in un’elezione farsa ogni 5 anni. La soluzione proposta è l’elezione di un “Parlamento Legislatore” monocamerale con il voto di delega ai rappresentanti politici “pesato, condizionato e frequente”. A sostegno di tale idea vi sono le seguenti considerazioni:

o   la politica non è attività che possa essere fatta costantemente per improvvisazione, infatti, un conto è stabilire o dare correttivi alle regole del funzionamento democratico ed un altro è dover valutare, con coerenza politica, innumerevoli tematiche. Quindi è necessario che vi siano dei professionisti della politica permanenti che possano prendere delle decisioni per tutti;

o   quando gli elettori danno la delega legislativa agli eletti questi devono avere il peso di voto equivalente alle persone che hanno dato loro la delega e le stesse devono poterla anche revocare prima della scadenza del mandato a scadenze ragionevoli. La proposta articola un meccanismo che crea queste condizioni nel controllo della delega tramite una rideterminazione periodica ma frequente del peso di delega assegnato ad ogni eletto e assicura che il valore di ogni voto degli elettori rimanga paritario in tutti i passaggi garantendo una forma di revoca del mandato e una effettiva rappresentatività individuale che indica anche nell’ambito degli aggregati politici le preferenze dell’elettorato;

o   in politica vi è la necessità di assicurare un continuo ricambio di persone che prescinde le capacità o i meriti individuali se non si vuole sopportare la creazione di una casta che si rinnova lentamente per cooptazione, per tale ragione deve essere messo un limite alla ricandidabilità e alla durata continuativa tra incarichi istituzionali.

·         Vi è una effettiva possibilità degli elettori di influire sull’agenda politica? – se consideriamo un fatto storico tutto italiano vediamo che gli elettori, con un voto referendario, cancellavano il finanziamento pubblico ai partiti mente i politici, immediatamente, lo ripristinavano con altro nome, ciò dimostra che non vi è una effettiva influenza  degli elettori ed in alcuni casi vi è un dispregio nei confronti delle rare volte che una pronuncia diretta sia data in contrasto con gli interessi diretti della maggioranza dei rappresentanti eletti. Le modifiche di legge difformi dal voto espresso sono, di fatto, senza effettivo diritto di replica o controllo. La soluzione proposta è instaurare una rivoluzione partecipativa propositiva e dialettica continua garantita dai “Parlamenti Deliberativi” e dal “Parlamento Popolare”. A sostegno di questa idea si considera che:

o   il sistema referendario è uno strumento macchinoso e spesso inefficace se non in rare situazioni (dispendioso per le risorse economiche ed organizzative della società e faticoso per l’elettore medio) (rigido e non elaborabile per gli elettori votanti);

o   l’iniziativa popolare deve essere istituzionalizzata in sedi permanenti che mantengano le caratteristiche di non professionalizzazione come elemento di influenza demoscopica misurabile delle scelte politiche e come banco di prova continuo della rispondenza degli eletti (in cerca di consenso per la propria visione e mediazione) con gli elettori (in cerca di rappresentanza e di soluzioni condivisibili) per questo si propone il Parlamento Popolare tramite internet;

o   la partecipazione non può essere lasciata prevalentemente agli elettori fortemente politicizzati in quanto si avrebbe una distorsione nella rappresentazione politica della società e quindi i Parlamenti Deliberativi adottano la selezione a campione statistico rappresentativo chiamata “Selezione Sinergica”;

o   per alcune tematiche particolarmente tecniche, il campione statistico selezionabile per i Parlamenti Deliberativi, tiene conto, nella selezione, della parte più acculturata dell’elettorato non politicizzato, ovviando all’imbarazzante ignoranza dei politici professionisti in problematiche di una certa complessità che spesso portano anche l’elettore medio ad affidarsi al parere di qualcuno che “sembra” capire l’argomento;

o   il Parlamento Popolare invece permette l’intervento diretto di ogni elettore con un meccanismo di emersione delle mozioni più sostenute e una proposizione delle stesse nelle sedi Legislative come ordine del giorno, interrogazioni ed altro.

Nella progettazione della Democrazia Sinergica ogni aspetto della democrazia rappresentativa viene ridefinito e messo in relazione con nuove componenti.

Le tre funzioni della democrazia, di ispirazione liberale (legislativa, governativa e giudiziaria), vengono scomposte ulteriormente e vengono costruiti sistemi interattivi che distaccano il funzionamento istituzionale dalle virtù individuali e collettive. Si rende molto partecipativa e policentrica la funzione legislativa, si distacca il rapporto morboso tra Parlamento Legislatore e Governo, aumenta il controllo sul Governo da parte degli elettori lasciando però allo stesso la possibilità di fare delle politiche impopolari per un tempo limitato.

Si tiene conto che dare il potere al popolo non vuol dire che il volere diretto del popolo può decidere senza nessun argine. La volontà popolare è sovrana nei limiti dei principi repubblicani e nel rispetto della libertà ed effettiva dignità della persona.

Viene proposta,  quale articolato spunto di riflessione, un’evoluzione del pensiero democratico - liberale che produce una ridefinizione della gerarchia delle leggi, dei soggetti che agiscono sulle stesse e sulle dinamiche istituzionalizzate fra questi.

Vi è un evidente problema di ipertrofia di leggi, un corpo legislativo scritto in modo incoerente in innumerevoli leggi omnicomprensive, la difficile comprensione delle stesse perfino agli addetti ai lavori per il modo in cui sono scritte e per il modo in cui influenzandosi a vicenda assumano spesso effetti grotteschi. Tutto ciò rende l’attività legislativa attuale priva di un responsabile della sua coerenza se non nella pluralità dei legislatori spesso presi nell’affermare il proprio particolare.

Si rende necessaria una scomposizione ulteriore della tipologia e struttura delle leggi. Questa operazione non viene proposta per fini estetici quanto per motivi strettamente strumentali e necessari al funzionamento dei vari Parlamenti specializzati e del Governo. In particolare scompone la Legge Costituzionale in due corpi di legge distinti per funzioni, distinti per modalità di produzione, distinti per procedure di modifica e referenti legislativi.

La parte della Legge Costituzionale dei principi viene particolarmente protetta e affidata a processi di modifica tramite i Parlamenti Deliberativi Qualificati con doppia delibera da parte di Parlamenti selezionati in anni differenti e referendum approvativo finale con quorum approvativo dei due terzi.

La parte relativa al funzionamento dello Stato viene affidata al Parlamento Regolatore con doppia lettura di approvazione da parte di Parlamenti Regolativi selezionati in anni differenti, inoltre, opera una suddivisione della legislazione ordinaria in legislazione di principio o d’indirizzo e in legislazione attuativa o regolativa rispettivamente di competenza del Parlamento Legislatore e del Governo ai tre livelli amministrativi (Stato, Regioni e Comuni).

In questa ipotesi un elemento molto ristrutturato è la legge. Non solo il processo formativo in cui vengono potenziate le possibilità d’intervento del comune elettore ma anche la sua struttura e manutenzione che la deve rendere lo spirito in cui il popolo si riconosce e non un assurdo gioco dell’oca perfettamente logico e perfettamente inconcludente.

Per mantenere la coerenza legislativa si individuano due condizioni: tutte le leggi devono appartenere a corpi normativi tematici unici in cui coesistono e della cui coerenza e comprensibilità viene assicurata dalla funzione del Presidente di ogni livello.

Per la messa in manutenzione ordinaria e straordinaria delle leggi vi è una funzione inedita del Presidente dello Stato e la creazione dei corrispettivi Presidente di Regione e Presidente del Comune, nell’opera di gestione del processo legislativo e nella manutenzione delle leggi vigenti per impedire le degenerazioni ipertrofiche, le criticità e le disomogeneità del corpo di leggi prodotte dai Parlamenti Legislativi e dei regolamenti prodotti dagli Esecutivi. La necessità di essere corretti ed ordinati nel legiferare non si può lasciare a chi legifera come la storia dimostra indiscutibilmente.

La costruzione istituzionale viene basata su cinque tipi di parlamenti differenziati e una radicale modifica delle funzioni del Capo dello Stato nella gestione delle loro interazioni e dalla dipendenza dello stesso da essi.

In questo ragionamento gli elementi descritti seguono una logica “per esclusione di conflitto d’interesse” e una logica di “influenza reciproca e di bilanciamento dinamico” che ne determina lo sviluppo e la conformazione.

Emergono con nettezza due sistemi complementari di selezione della classe politica legislativa e deliberativa basati su elezioni pesate, condizionate e frequenti chiamate “Elezioni Sinergiche” e selezioni casuali e condizionate chiamate “Selezioni Sinergiche”. La validità della delega politica per elezione determina che ad ogni rappresentante corrisponda il peso dei voti rappresentati. E definisce un metodo di ri-assegnazione periodica del “peso” di delega e della sostituzione dei rappresentanti politici che unisce le caratteristiche di mandato senza vincolo alla possibilità di revoca di delega per i rappresentanti eletti. Per i rappresentanti estratti con metodo statistico prevede meccanismi di controllo della correttezza per il breve periodo in cui svolgono la funzione regolativa.

I tre livelli istituzionali Comune, Regione e Stato risultano con forti caratterizzazioni delle istituzioni Comunali e Regionali rispetto agli assetti vigenti che portano ad accorpamenti e plasticità di coordinamenti istituzionali fra le articolazioni politico-amministrative-territoriali. Il livello Regionale risulta essere un livello aggregativo della rappresentanza politica dei Comuni e quindi un livello amministrativo-politico di sinergia e coordinamento delle identità locali.

La proposta delinea un Governo costruito sulla collegialità subordinata al Capo del Governo. Viene affermata la sfiducia costruttiva nella sostituzione del Governo e la sfiducia selettiva dei singoli Ministri o funzionari governativi da parte del Parlamento Legislatore.  Il Governo, che non può più ricorrere al voto di fiducia sulle leggi, distinguendo così di fatto il potere legislativo da quello esecutivo, può però ricorrere ai Parlamenti Deliberativi per agevolare l’approvazione di leggi ritenute cruciali e che non trovano adeguato supporto nel Parlamento Legislatore con meccanismi di variazione del tipo di maggioranza richiesta in sede legislativa condizionata dalle sedi deliberative.

Decine di meccanismi e dinamiche istituzionali esposte in un’articolata trattazione.

La “sinergia” richiamata come declinazione del concetto di Democrazia trova senso compiuto nel complesso di relazioni che rendono gli elementi istituzionali indicati reciprocamente condizionanti e amplificanti.

Nulla di semplice trattato, con i vistosi limiti dell’autore, in modo quanto più semplice!

Nota Bene:

Parti di questa esposizione sono appena abbozzate o incompiute in quanto l’impresa è difficile per una persona sola, ignorante e affetta da dolorosi sprazzi di lucidità, quindi sono graditi e desiderati interventi a completamento, rielaborazione o argomentazioni critiche anche feroci.

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